Centro di spiritualità domestica Santuario di S. Antonio Martedì 25 Marzo 2025 Percorso continuativo di riflessioni meditate (V) Qualche volta, piano piano, quando la notte Solo una lettera alla volta, una parola sillabata piano, lentamente come un mantra che entra nel profondo e cambia l’assetto ordinario delle cose. Questa semplicissima scelta non è né scontata né ovvia. O meglio non è scontata se ci diamo del tempo prezioso per fermarci (ecco il valore delle indicazioni di meditazione) e prendere consapevolezza di quello Spirito vicino, talmente vicino che ci abita. Uno Spirito che si riassume in un’unica parola. Siamo chiamati ad entrare continuamente in un inarrestabile processo creativo, dove le parole pronunciate, una sillaba per volte, riassumono un valore. Una dinamica questa di puro amore verso le cose, verso le persone verso noi stessi. Spesso, forse sovente, sfuggiamo dalla lode di ringraziamento per la vita che ci è stata donata, per l’opportunità che ci è stata data di abitare questo mondo, di vivere e di vedere questo tempo che ci è dato. Un mondo che non c’è bisogno di immaginarlo perché ogni giorno è sotto i nostri occhi…senza che facciamo nulla. Vedere, guardare e ringraziare …. Cosa c’è di più semplice e insieme di più difficile? Dentro questo mondo, segno di un amore presente in opere e creature, c’è bisogno di noi e noi possiamo operare una vera rivoluzione solo a partire da una parola che scandisce un modo inedito, nostro, originale di osservare e contemplare la realtà. C’è bisogno che vediamo la creazione, che gustiamo la creazione del mondo che ci è affidato. Il vedere la creazione, se ci crediamo, si può trasformare in sguardo spirituale, cioè in sguardo che coglie l’oltre che non vediamo. Ci può forse essere uno sguardo più grande? Possiamo credere in questa nostra capacità contemplativa, ma per crederci dobbiamo sperimentare che è possibile e soprattutto che è alla nostra portata e tutto può accadere partendo da una sola parola. Proviamo ad attraversare la nostra giornata con questo sguardo cioè con il cuore attento a tutto ciò che vediamo e sentiamo intorno a noi. Alla sera, entriamo in meditazione, per un tempo resistiamo al sonno e lasciamo emergere le sorprese della giornata (ciò che abbiamo visto, sentito, vissuto) e lasciamo che si riveli la Presenza della vita in quel gesto, in quel sorriso, in quella preoccupazione, in quell’incontro, in quello sguardo, in quella parola. Lasciamoci istruire da tutto questo. Riusciamo ad allargare in nostro sguardo sul mondo, aprirci alla dimensione universale dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo e abbracciare così tutta la realtà? C’è una parola … EFFATA’ …..che biblicamente, e non solo biblicamente, ha un valore immenso. EFFATA’ … APRITI!!! Abbiamo solamente bisogno di questo, di aprirci e lasciare che la vita ci raggiunga, ci venga incontro. Abbiamo bisogno non di una vita lunga ma piuttosto di una vita larga, infinitamente larga. E abbiamo pure bisogno di aprirci allo stupore e lasciare da parte le nostre terribili chiusure. Effatà apriti…non c’è bisogno di altro. Una sola parola…Effatà e non c’è bisogno di altro. Ascoltiamo le parole di Pierluigi Cappello parole semplici…se ci sembrano difficili, riascoltiamole certamente ci risulteranno più semplici Assumiamo la consapevolezza di dove siamo e dello spazio che ci troviamo ad abitare in questo momento Seduti o sdraiati ma vigili verso noi stessi attenti se pur con gli occhi socchiusi attenti a ciò che sta intorno a noi anche se non lo vediamo attenti a ciò che intimamente si muove dentro di noi Poniamo la consapevolezza su noi stessi. siamo presenti a noi stessi e percepiamo questa presenza senza porre altro alla nostra attenzione semplicemente noi stessi e la percezione della nostra presenza Per aiutarci in questa consapevolezza possiamo percepire i punti di contatto del nostro corpo: i piedi e il pavimento il bacino e la sedia oppure la nostra schiena che appoggia sul pavimento. Andiamo con l’attenzione al nostro il respiro Inspiriamo ed Espiriamo… questo respiro qui… semplicemente questo respiro qui… Inspiriamo ed Espiriamo…questo respiro in questo momento qui semplicemente questo respiro qui… Dove ci è più facile percepire il nostro respiro? Prestiamo attenzione…nel ventre?....nel torace?....nelle narici? Assecondiamo questa attenzione questa percezione I Pensieri si allentano si diradano con gentilezza senza imporsi con assillo Le distrazioni non ci distraggono Le valutazioni non ci alterano Possiamo serenamente lasciare andare… pensieri valutazioni osservazioni ogni volta solo e semplicemente torniamo sul nostro respiro… Una pausa riposante Percepiamo dove sentiamo e dove gustiamo il nostro respiro Sentiamo e gustiamo ogni cosa Sentiamo e gustiamo l’immobilità come condizione naturale. Poniamo la nostra attenzione su una semplice parola Effatà…apriti. Una parola che sentiamo rivolta a noi Effatà…apriti…non chiuderti su te stesso…apriti.. Effatà …e il nostro respiro si apre come possibilità di uno Spirito largo un infinito che si fa finito perchè si apre, si allarga Lasciamo andare ciò che ci fa in questo momento da ostacolo, allentiamo le nostre resistenze Effatà … apriti, non c’è bisogno di altro …Lentamente senza strappi usciamo dalla pratica Da lontano
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio,
e non c’è più posto per le parole
e a poco a poco si raddensa una dolcezza intorno
come una perla intorno al singolo grano di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo un nome amato
per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo
nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato. (Pierluigi Cappello)