Centro di spiritualità domestica Santuario di S. Antonio 23 Dicembre 2024 MERAVIGLIARSI Un piccolo percorso e quattro parole per dire una strada appena intravista appena accennata: attendere, sperare, credere, meravigliarsi. Quest’ultima non conduce ad un compimento ma chiude in una circolarità il nostro piccolo percorso, tutto ritorna e tutto ricomincia dal punto di partenza. L’avvento dicevamo all’inizio è un tempo per fermarsi e ci abbiamo provato, almeno ci abbiamo provato a non lasciare scorre via questi giorni ascoltando distrattamente la loro sapienza. Meravigliarsi è un’alta sapienza perché richiede umiltà, amore per le piccole cose, soprattutto richiede la capacità di circoscrivere la complessità e fissare intensamente un solo particolare, un dettaglio. Dovevo risolvermi a vedere quello che stavo vedendo e nient’altro (R. Carver) Questa capacità di portare lo sguardo sul dettaglio è l’atto supremo che ci permette di abitare pienamente e fino in fondo una condizione, farla nostra, entrarci dentro. La composizione visiva del luogo che propone Ignazio negli Esercizi (112), in particolare a proposito proprio della Natività (110) è un esempio magistrale. Vedere con gli occhi dell’immaginazione vuol dire aprire il cuore alla meraviglia” come se fossi lì presente” e “mi farò simile a un povero” e poi “dopo rifletterò” … ma prima lascio che la meraviglia entri in me, prenda dimora in me. E’ un procedimento raffinatissimo altamente spirituale e insieme squisitamente umano. Questa è l’unicità degli Esercizi. Tutti i sensi sono attivi e presenti (vedere, udire, odorare, gustare, toccare….[121]) sollecitano l’immaginazione abilitandoci ad una meraviglia che risveglia il cuore. Non c’è una poesia che racconti in modo più esemplare questo sublime procedimento. Come se stessi alla finestra e il mondo intorno diventa motivo di contemplazione, motivo per una nuova nascita. Alla finestra Entrano i rumori e l’abbaiare di un cane dalla finestra aperta; con una brezza che passa sulle tue braccia nude, sulla fronte. Se chiudi gli occhi la senti sulle palpebre e sembra la mano di chi ti vuole bene a passare e tutto il male del mondo va via con gli occhi chiusi mentre passa la mano. E sei tu e il tuo respiro dentro alla brezza e stai fermo e ti fidi come una pace appena nata. (Pierluigi Cappello)