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Perseverare nella Speranza

2025-04-11 05:47

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Riflessioni, La Speranza che non vediamo, Perseveranza, Nella Speranza siamo stati salvati,

Perseverare nella Speranza

Un invito alla Speranza. Un invito a credere in ciò che non vediamo. Un invito a perseverare nell'ascolto e nel silenzio.

Centro di spiritualità domestica    Santuario di S. Antonio                          


Martedì 7 Aprile 2025


 


 


Percorso continuativo di riflessioni meditate (VI)


 


 


La speranza poi non delude,


perché l'amore di Dio


è stato riversato nei nostri cuori


per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Rm 5,5


….Nella speranza noi siamo stati salvati.


Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza;


infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo?


Ma se speriamo quello che non vediamo,


lo attendiamo con perseveranza. Rm 8, 25-25


 


 


La nostra esperienza in realtà ci fa dubitare di queste parole di Paolo rivolte ai Romani (rivolte ad ognuno di noi). Ci attraversa certamente un pensiero. Come se che ogni volta dovessimo ricominciare da capo, ogni volta dovessimo ripartire da zero a costruire orizzonti di Speranza per la nostra vita. Per questa ragione ci chiedevamo all’inizio del nostro percorso…A CHE PUNTO SIAMO? Siamo oppure no in una dimensione trasformativa aperta alla Speranza? Una continua ripartenza è una realtà ed un pensiero che ci accompagna continuamente. Proprio per questo serve fermarsi e capire a che punto siamo. La presenza dello Spirito ci è stata riversata nei nostri cuori, ci dice sempre Paolo, ma il problema è quanto ne abbiamo consapevolezza, quanto custodiamo ed alimentiamo questa Presenza. Una sana attenzione, una buona vigilanza e una fertile capacità osservativa fa la differenza… abbiamo più volte sottolineato. Non ci vuole molto altro per assumere la consapevolezza che… NELLA SPERANZA che ci viene incontro (nella vita di ogni giorno, attraverso le persone che amiamo, la natura che ci circonda e gli animali che la abitano) …NOI SIAMO STATI SALVATI.


Ed ecco allora che fatto questo fondamentale passaggio, Paolo ci rivela con estrema immediatezza l’unico vero atteggiamento salvifico che ci libera da ansie e ossessioni prestazionali. Aprire il nostro cuore alla Presenza dello Spirito vuol dire accettare che molte cose fondamentali che alimentano la Speranza sono invisibili ai nostri occhi. Anzi proprio ciò che non è visibile ai nostri occhi qualifica la sostanza del nostro vivere. Su questa sottile demarcazione tra visibile ed invisibile si gioca la nostra volontà di rimanere e su questo operare scelte che possano realmente cambiare il nostro approccio esistenziale. Pensiamo a cosa vedono Pietro e Giovanni correndo verso il sepolcro nel quale è stato deposto il corpo di Gesù dopo la sua morte. Non vedono nulla, non trovano nulla di ciò che credevano di poter vedere. Un’altra Speranza si squaderna alla loro conoscenza. Una Speranza che si identifica nella capacità di rimanere in ciò che solo il cuore rivela come verità. Perseveriamo in ciò che ai nostri occhi è solo in minima parte visibile.


 


 


 


Facciamo risuonare in noi le parole di Paolo nella lettera ai Romani


Senza fretta, ascoltando e gustando lentamente, senza fretta


parole semplici ed insieme velate da un mistero che ci affascina e conquista


Ascoltando assumiamo lentamente consapevolezza della nostra postura


e dello spazio che ci troviamo ad abitare in questo momento


Seduti ma vigili, presenti


non c’è in questo momento altro che ci possa interessare


altro che ci possa distrarre


attenti e pacificati verso noi stessi


attenti e vigili per il bene che questa attenzione esercita su di noi


attenti a ciò che intimamente si muove dentro di noi


 


Siamo presenti a noi stessi e percepiamo il senso di una Presenza


che parte da noi per andare oltre noi


non poniamo altro alla nostra attenzione


semplicemente noi stessi e al desiderio che nutriamo in noi di andare oltre noi


La Speranza si nutre di questo


di una Presenza che non si esaurisce con noi


Per aiutarci in questa consapevolezza possiamo percepire


i punti di contatto del nostro corpo: i piedi e il pavimento


il bacino e la sedia oppure la nostra schiena che appoggia sul pavimento.


 


Andiamo con l’attenzione al nostro il respiro


ormai un’attenzione che ben riconosciamo


semplicemente questo respiro qui…


teniamo sosteniamo perseveriamo in questa attenzione


semplicemente questo respiro qui…


Dove ci è più facile percepire il nostro respiro?


…nel ventre?....nel torace?....nelle narici?


Sostiamo in questa percezione


e anche qui perseveriamo in questa attenzione


semplicemente questo respiro qui…


 


I Pensieri si allentano


si diradano perché lasciamo che si allentino


Le distrazioni non ci distraggono


perché lasciamo andare e non opponiamo resistenza


Le valutazioni non ci alterano


perché siamo serenamente da un’altra parte


pensieri valutazioni osservazioni


ogni volta semplicemente torniamo sul nostro respiro…


Una pausa che è riposante


Una pausa che ci fa bene e ci rilascia del bene


Percepiamo dove sentiamo e dove gustiamo il nostro respiro


Sentiamo e gustiamo ogni cosa


Sentiamo e gustiamo l’immobilità come condizione naturale.


 


Poniamo la nostra attenzione nuovamente


sulle parole di Romani 5 e 8


L’amore di Dio è stato riversato in noi, nei nostri cuori


Nella speranza siamo stati salvati


Ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo?


Speriamo quello che non vediamo,


così lo attendiamo con perseveranza.